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08 febbraio 2024

XXII Giornata del malato

“ Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina” (Gv 5,7)

“ Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina” (Gv 5,7)


Questo versetto del Vangelo di Giovanni, c’introduce al tema della XXXII Giornata mondiale del malato. L’ufficio nazionale per la pastorale della salute della CEI ha scelto proprio questo brano per evidenziare l’importanza di coloro che si adoperano per “immergere nella piscina” quei malati che ne hanno necessità.

Scrive in occasione di questa giornata don Federico Cifelli, assistente provinciale di UNEBA:  "Gesù con la sua straordinaria potenza guarì il paralitico del Vangelo appena citato. Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». E sull’istante quell’uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare” (Gv 5,8). A noi, non è dato questo potere taumaturgico, ma la nostra speciale vocazione è quella di aiutare i nostri fratelli “più piccoli” a vedere nelle sofferenze un importante passaggio di Gesù nella loro vita. Questa è la profondità spirituale della nostra opera.
Parallelamente a questa, le nostre competenze medico-sanitarie ed umane ci aiutano nell’alleviare, assistere e sollevare questi nostri fratelli nel momento del dolore, della desolazione e dello sconforto.

Noi, non siamo solo semplici “operatori”, ma nel momento in cui assistiamo i nostri malati, lo facciamo portando loro la presenza vera di Cristo. 

(...) Facciamoci portatori di Cristo nella vita dei malati. La tenerezza con la quale curiamo e tocchiamo le loro ferite scaturisca da quella “compassione” con la quale Gesù com-partecipava alle sofferenze di chi incontrava sul suo cammino.

La giornata del malato, per volontà del Santo Padre Giovanni Paolo II, ha un doppio legame con la memoria liturgica della Beata Maria di Lourdes. Maria è l’esempio di totale adesione al progetto salvifico di Dio per gli uomini. La Vergine che donò tutta se stessa perché Dio scendesse tra noi, possa ispirarci nella missione che Lui stesso ci ha affidato.